Meditazione quotidiana di Domenica 01 Maggio 2011
VERA FORZA
“Ma quelli che sperano nell’Eterno acquistan nuove forze, s’alzano a volo come aquile; corrono e non si stancano, camminano e non s’affaticano” (Isaia 40:31)
La fonte della vera forza di ogni uomo va ricercata in Dio stesso. Se vogliamo essere spiritualmente vigorosi, in grado di resistere al peccato, di combattere strenuamente per la veritŕ, di toccare altre vite con la guarigione e dare una buona testimonianza, dobbiamo dimorare in Cristo. Allora la Sua forza nutrirŕ il nostro cuore, sosterrŕ le ginocchia vacillanti e alimenterŕ il braccio piů stanco. Nelle Scritture esiste un continuo richiamo all’esodo come esempio di transito, di passaggio da un determinato stato a una condizione migliore. Dio desidera trarci fuori dallo stato di debolezza in cui troppo spesso indugiamo, per donarci energie nuove, fresche, che superano di gran lunga le capacitŕ di presa della nostra mente. La potenza di Dio si colloca in un orizzonte diverso da quello in cui si situano i nostri ragionamenti. Le nostre riflessioni spesso si incastrano nelle maglie di pensieri che nulla hanno a che vedere con le realtŕ di Dio. Soltanto coloro che sperano nell’Eterno avranno un futuro rischiarato dal sole, e la loro speranza sarŕ ricolma di prospettive liete per l’avvenire. Si narra di un certo generale Gordon che, durante un viaggio nel Sudan, ogni mattina lasciasse sventolare per mezz’ora fuori dalla tenda un fazzoletto bianco. Gli uomini del campo sapevano bene cosa significasse quel segnale, che osservavano con grande rispetto. Nessun piede osava varcare la soglia di quella tenda mentre la piccola sentinella stava lě; nessun messaggio, per quanto urgente, poteva essere recapitato. Anche le questioni di vita e di morte dovevano attendere che quel fazzoletto fosse ritirato. Ognuno nel campo sapeva che in quel lasso di tempo Gordon e Dio si stavano parlando. Dolce č l’armonia dello spirito che benefica della vicinanza al proprio Signore. Potente č l’influenza dell’anima che anela continuamente accostarsi a Dio e dissetarsi alle fonti della Sua presenza