Questi scritti, riconosciuti e citati dalla chiesa apostolica, s'imposero ben presto autonomamente (per volontà di Dio) e assunsero autorità canonica. L'apostolo Pietro, parlando delle lettere di Paolo, le metteva sullo stesso piano delle Scritture dell'Antico Testamento (2Pietro 3:15).
Una conferma storica della loro autorevolezza, è data dal fatto che tutto il Nuovo Testamento, tranne undici versetti, è citato negli scritti dei padri della chiesa dei primi due secoli.
L'ISPIRAZIONE DELLE SCRITTURE
La Bibbia è il più straordinario volume che mai sia stato scritto dall'uomo in circa cinquemila anni di uso della scrittura. Anche gli scettici devono convenire su questo, nonostante ciò che pensano del messaggio e dell'autorità del Libro. La Bibbia è superiore a qualsiasi altra letteratura per il suo contenuto, per la sua unità e la sua struttura, che sono veramente straordinarie, ma essa supera qualsiasi altro libro anche per la sua diffusione e per la sua influenza.
Che cosa c'è da dire sull'influenza della Bibbia? Molto. La storia divide il tempo a partire dall'avvento di Gesù Cristo. Ha la nascita o la morte di qualcun altro influenzato tanto il mondo? Sulla persona e sull'opera di Cristo sono stati scritti più libri che su tutti i numerosi grandi uomini della storia. C'è un'altra persona che abbia ispirato musicisti, poeti ed artisti nella produzione di grandi opere come Gesù Cristo?
Non è necessario dire molto sulla diffusione delle Scritture. Shakespeare e Tolstoj sono stati tradotti in decine e decine di lingue, il pellegrinaggio del Cristiano in oltre cento; ma la Bibbia, interamente o in parte, è stata tradotta in più di 1.450 lingue o dialetti.
È del tutto ragionevole credere che Dio abbia voluto dare all'uomo la Sua rivelazione scritta. La Bibbia è un libro ispirato, dato da Dio agli uomini per la loro edificazione, guida e benedizione. Questa è una dottrina fondamentale del Cristianesimo, che si fonda sulla veridicità della Bibbia.
Se la Bibbia fosse niente di più che un'opera umana, sarebbe una semplice compilazione delle idee dell'uomo sull'etica e sulla morale, intrecciata con testimonianze della storia degli Ebrei e naturalmente i cristiani non potrebbero affidarsi ad essa per il loro sostegno spirituale. Ma la Bibbia non è un'opera dell'uomo: è ispirata da Dio.
Gli Evangelici concordano sulla dottrina dell'ispirazione divina delle Sacre Scritture, per quanto ci sia oggi una notevole divergenza di opinioni sul concetto di ispirazione. Sono apparse nuove idee su quest'importante principio di fede, ma se c'è una verità su cui i cristiani devono restare saldi, questa è la dottrina dell'ispirazione delle Sacre Scritture; essi devono avere le idee chiare sia sul metodo dell'ispirazione, sia sulla sua realtà.
In tutta la Bibbia sono ripetute espressioni che indicano le sue parole come parole pronunciate da Dio per mezzo di uomini: "Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia" (2Timoteo 3:16).
Che cos'è dunque l'ispirazione? L'ISPIRAZIONE È UNA SPECIALE AZIONE DELLO SPIRITO SANTO PER MEZZO DELLA QUALE EGLI GUIDAVA COLORO CHE SCRIVEVANO LE SCRITTURE, FACENDO SÌ CHE LE LORO PAROLE RISULTASSERO LIBERE DA ERRORI ED OMISSIONI E TRASMETTESSERO I PENSIERI CHE EGLI DAVA LORO.
La parola "ispirato" deriva dal latino "inspiro", che significa "soffio dentro o sopra" e, da qui "istillo, ispiro" quindi il termine "inspiratus" indica qualcuno sul quale o nel quale è stato "soffiato" qualcosa, qualcuno al quale, con termine italiano, è stato ispirato qualcosa. La parola greca "theopneustos", usata in 2Timoteo 3:16, è formata dalle parole "theos", che significa "Dio", e "pneustos". "Pneustos" è un termine derivato da "pneuma", "soffio", e dal verbo "pneo", "soffiare"; dunque "theopneustos" significa "ispirato da Dio" (cfr. E. Rocci - Vocabolario greco-italiano).
Ispirazione della Bibbia significa che il suo contenuto fu comunicato agli scrittori dallo Spirito Santo, per cui quel che venne ispirato è Parola di Dio, scritta da uomini sotto l'influenza dello Spirito Santo. Agli scrittori fu impedito di scrivere qualsiasi cosa che non fosse nelle intenzioni di Dio.
La Bibbia non parla dell'infallibilità degli uomini che la scrissero, ma soltanto dell'infallibilità dei loro scritti. Noi non comprendiamo come la Bibbia sia immune da errori, dal momento che lo scrivere fu attuato per mezzo di uomini imperfetti. Allo stesso modo si può trovare difficile spiegare come Cristo potesse essere veramente immune dal peccato, dal momento che Egli nacque da una donna la cui vita, quantunque pia, non era immune dal peccato. Noi sappiamo ciò che Dio fece, anche se non sappiamo come lo fece. Dio ci ha dato la Parola Vivente, Gesù, immune dal peccato e la Parola Scritta, immune dall'errore.
C'è un'analogia tra la nascita di Gesù e l'origine della Bibbia. Lo Spirito Santo venne su Maria e la "potenza dell'Altissimo" la coprì dell'ombra Sua, così il "Santo" nato da lei fu "chiamato il Figlio di Dio" (Luca 1:35). Gesù era perfettamente identificabile come uomo e non c'è alcun dubbio che avesse le caratteristiche fisiche degli uomini e, più precisamente, degli Ebrei; ma Egli era anche il divino Figlio di Dio. Come lo Spirito Santo venne su Maria. così che ella concepì Gesù nel suo seno, nello stesso modo lo Spirito Santo coprì con la Sua ombra le facoltà mentali degli scrittori della Sacra Scrittura, facendo loro scrivere la Bibbia. I loro scritti portano l'impronta della loro personalità, le caratteristiche ed il vocabolario di ognuno sono evidenti, ma gli scritti non sono contaminati dalla miseria umana, allo stesso modo in cui le caratteristiche fisiche degli Ebrei, che Gesù possedeva. non contaminarono la Sua indiscussa divinità.