Commento
Questo salmo 9 B forma un’unità stretta con 9 A. La Bibbia ebraica, erroneamente, ne fa due salmi: il 9 e il 10. Noi seguiamo la corretta numerazione della versione latina e del breviario romano, che divide in due, per ragioni di lunghezza, l’unico salmo 9.
L’orante è pieno di fede, ma è tormentato da un perché circa la prosperità degli empi. Gli empi, i malvagi, si sviluppano sulla terra, diventano potenti, si contrappongono senza timore a Dio considerandolo un essere lontano e privo di forza.
L’empio esercita addirittura con perfidia la sua malizia e non è estirpato immediatamente dalla terra.
Ma questo non arresta la fede del salmista, che invoca l’aiuto di Dio contro l’agire dei malvagi comprendendo che essi prosperano perché pochi sono quelli che pregano Dio. Ma l’orante sa che l’uomo passa. Popoli e popoli sono scomparsi dalla faccia della terra dopo aver creduto d’essere eterni. Dio accoglie la preghiera dei perseguitati, dei miseri, degli orfani; dà loro forza e pace interiore anche se non li sottrae al turbinio degli eventi.
Il salmista termina la preghiera invocando da Dio che gli empi non esercitino più il loro terrore sui miseri, perché una verità è alla portata di tutti, ed è che l’uomo è “fatto di terra”, e nulla può contro Dio, che tutto vede e serba per il giudizio.